I giochi e videogiochi che hanno fatto storia. I giochi che noi tutti giocavamo in sala giochi inserendo le monetine in quei grandi mobili di legno che sembravano, allora, mostri di tecnologia. Nell'epoca della grafica digitale perfetta al cento per cento sembra strano ritrovarsi a giocare con titoli come Space Invaders o Donkey Kong, ma il divertimento che si prova a blastare orde di nemici decisi a farci la pelle, batte tutti i migliori motori grafici targati 2000! Vi proponiamo un viaggio nel passato, quando Pac-Man e compagnia servivano a riempire interi pomeriggi di studenti svogliati!

mercoledì 4 gennaio 2017

L'ENCICLOPEDIA DI Sala Giochi 1980. 

LA MACCHINA CONTAMONETE.

Chi, come noi, ha assiduamente frequentato le sala giochi degli anni '80 /'90, di certo avrà visto questa macchina diabolica e il suo goffo "portatore". 

Mentre eravamo intenti a giocare a Ghosts'n Goblins, Pac-Man e affini capitava, una volta alla settimana, che un omino con barba e capelli mal curati e abbigliamento a dir poco casual, spesso accompagnato da un collega più giovane e peggio conciato (se possibile), entrasse nella piccola stanza buia e maleodorante con in mano questo mostro dai denti assetati di 100, 200 e 500 lire.

Tutto nella sala giochi si azzittiva, il tempo si fermava, nessuno emetteva un singolo fiato....gli sguardi andavano tutti verso di loro.

Il tizio appoggiava la macchinetta sopra il vetro di un flipper o sulla scalcinata scrivania del gestore e iniziava a passare in rassegna i vari cabinati che, a mò di "preSentatàrm", aprivano la pancia per elargire il loro ricco carico di monetine.

Dopo aver riempito quattro o cinque vaschette di plastica (erano gettonatissime quelle del mascarpone) il tipo raggiungeva il mostro contasoldi e iniziava il frastuono infernale del metallo delle monetine che, "danzando l’una contro l'altra", esse emettevano. Noi rimanevamo a bocca aperta e sognavamo di avere una manciata di quell'oro colato per finire finalmente Moon Patrol oppure Pac-Land, giochi talmente avidi di ferraglia sonante, da far diventare tirchio anche il nipote di Rockefeller.

Spesso, il tipo dei videogiochi e il suo losco compare, mossi a compassione, prima di richiudere "la pancia" del cabinato, premevano due/tre volte a mò di tic nervoso la levetta che elargiva i crediti, e ci guardava dall'alto come se c'avesse regalato una notte d'amore con la fidanzata.

Che tempi ragazzi, vivevamo solo per quei momenti!

Alex

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