I giochi e videogiochi che hanno fatto storia. I giochi che noi tutti giocavamo in sala giochi inserendo le monetine in quei grandi mobili di legno che sembravano, allora, mostri di tecnologia. Nell'epoca della grafica digitale perfetta al cento per cento sembra strano ritrovarsi a giocare con titoli come Space Invaders o Donkey Kong, ma il divertimento che si prova a blastare orde di nemici decisi a farci la pelle, batte tutti i migliori motori grafici targati 2000! Vi proponiamo un viaggio nel passato, quando Pac-Man e compagnia servivano a riempire interi pomeriggi di studenti svogliati!

giovedì 5 gennaio 2017

LET'S COMPARE #1: GREEN BERET by Sala Giochi 1980

GREEN BERET/RUSH'N ATTACK - Konami 1985

Prima puntata di questa nuova rubrica: 'Let's Compare' by Sala Giochi 1980. 
Ad ogni appuntamento, con l'aiuto di qualche spezzone video, metteremo a confronto diverse versioni uscite di un grande classico da sala giochi e non solo.
Per il primo appuntamento ho scelto un mostro sacro del calibro di #GreenBeret di casa #Konami, conosciuto in America come #RushnAttack.
Uscito in piena guerra fredda, il gioco offre la possibilità di impersonare un berretto verde che deve infiltrarsi in una base militare nemica per portare in salvo i suoi commilitoni.
Il soldato, per portare a termine i quattro livelli previsti dal gioco, ha a disposizione soltanto un coltello per respingere gli attacchi nemici, ma uccidendo gli ufficiali che saltuariamente compaiono nell’area di gioco, potrà ottenere delle armi speciali: lanciafiamme, lanciamissili o granate. Il berretto verde può anche saltare, salire o scendere le scale o accovacciarsi, abilità che vanno assolutamente padroneggiate se si vuole progredire nel gioco.
Alla fine di ogni livello lo scrolling del gioco si interrompe e entrano in azione le unità delle forze speciali nemiche, ovviamente vanno annientate senza tanti complimenti per passare a quello successivo.
Il gioco ha generato anche un seguito ‘M.I.A. - Missing in Action’ pubblicato nel 1989

Per diverse ragioni non sono riusito ad inserire tutte le versioni uscite negli anni di questo titolo, mi sono limitato a registare e commentare quelle che seguono (in ordine di apparizione): 
1) GREEN BERET - Konami - Imagine 1986 (Zx Spectrum)
2) GREEN BERET - Konami 1986 (Msx)
3) GREEN BERET - Konami - Imagine 1986 (Commodore 64)
4) GREEN BERET - Konami 1987 (Nes)
5) GREEN BERET - Konami 1989 (Ms Dos)
6) GREEN BERET - Konami 1985 (Arcade)

Di seguito altre versioni uscite ma non presenti nel video:
Amstrad Cpc 1986
Atari 8-bit 1986
Commodore 16/Plus 4 1989
Thomson 1986
BBC Micro 1989

Godetevi il video e fatemi sapere se è il caso o no di continuare lo sviluppo di questa rubrica.
Alex
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mercoledì 4 gennaio 2017

L'ENCICLOPEDIA DI Sala Giochi 1980. 

LA MACCHINA CONTAMONETE.

Chi, come noi, ha assiduamente frequentato le sala giochi degli anni '80 /'90, di certo avrà visto questa macchina diabolica e il suo goffo "portatore". 

Mentre eravamo intenti a giocare a Ghosts'n Goblins, Pac-Man e affini capitava, una volta alla settimana, che un omino con barba e capelli mal curati e abbigliamento a dir poco casual, spesso accompagnato da un collega più giovane e peggio conciato (se possibile), entrasse nella piccola stanza buia e maleodorante con in mano questo mostro dai denti assetati di 100, 200 e 500 lire.

Tutto nella sala giochi si azzittiva, il tempo si fermava, nessuno emetteva un singolo fiato....gli sguardi andavano tutti verso di loro.

Il tizio appoggiava la macchinetta sopra il vetro di un flipper o sulla scalcinata scrivania del gestore e iniziava a passare in rassegna i vari cabinati che, a mò di "preSentatàrm", aprivano la pancia per elargire il loro ricco carico di monetine.

Dopo aver riempito quattro o cinque vaschette di plastica (erano gettonatissime quelle del mascarpone) il tipo raggiungeva il mostro contasoldi e iniziava il frastuono infernale del metallo delle monetine che, "danzando l’una contro l'altra", esse emettevano. Noi rimanevamo a bocca aperta e sognavamo di avere una manciata di quell'oro colato per finire finalmente Moon Patrol oppure Pac-Land, giochi talmente avidi di ferraglia sonante, da far diventare tirchio anche il nipote di Rockefeller.

Spesso, il tipo dei videogiochi e il suo losco compare, mossi a compassione, prima di richiudere "la pancia" del cabinato, premevano due/tre volte a mò di tic nervoso la levetta che elargiva i crediti, e ci guardava dall'alto come se c'avesse regalato una notte d'amore con la fidanzata.

Che tempi ragazzi, vivevamo solo per quei momenti!

Alex